Torno a scrivere dopo più di un anno (avevate dato il blog per morto? Tranquilli, ormai mi ero quasi rassegnata pure io…) giusto perchè me ne è appena capitata un’altra con quei cari signori di Eni-Italgas.
Dopo soli 5 anni dalla sostituzione del 2014 (e poco più di 3 dalla fine della mia odissea con Eni, a novembre 2015), un mese fa ci arriva comunicazione che oggi, 30 maggio 2019, dalle 8 alle 13 ci avrebbero sostituito il contatore del gas per mettere al suo posto quello elettronico.
Chi si è sciroppato i miei (ben) 14 post tra il 2011 e il 2015, sa bene che grazie alla combo tra gli incapaci di Italgas (che hanno scambiato – a computer – la matricola del mio contatore mio con quella dei vicini. Tutto questo con contratti in essere da anni e senza sostituzioni di contatori… insomma, un frescone s’è svegliato la mattina e senza nemmeno controllare fisicamente da dove partissero e dove finissero i tubi del gas, ha deciso di correggere un errore… inesistente) e i delinquenti di Eni (che hanno provveduto quindi a invertire anche i consumi, tentando di estorcerci circa 5000 € di consumi non nostri per quasi 5 anni) può immaginare senza problemi che la notizia mi ha fatto avere il mal di stomaco per un mese ogni volta che pensavo all’appuntamento. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, giusto?
E infatti.
Stamattina alle 8 scendo in cortile e fotografo il mio (quasi ex) contatore, consumi, punto di riconsegna, matricola e tutto, poi risalgo in casa. E aspetto.
I contatori sono su un lato della casa dove io non ho finestre. So che sarà da nevrotici, ma ogni tanto esco in balcone per vedere se in strada c’è un furgoncino Italgas o qualcosa di simile. Nel corso di una di queste uscite, sento dietro l’angolo della casa rumore di sburdigamento. Ohibò… ma nessuno ha suonato il campanello?!? Scendo.
C’era di sotto il tecnico dei contatori. Che, senza degnarsi di suonare il mio campanello, aveva però già sostituito il nostro contatore. Alle mie rimostranze ha affermato di aver suonato… il campanello dei vicini di sopra. Questo perchè, nonostante sul mio contatore (rimosso e lì a terra accanto a lui. Sì, proprio quello che avevo fotografato nemmeno due ore prima!) ci fosse scritto grosso così a pennarello il cognome del Consorte, mentre sullo sportello di quello dei vicini, aperto lì accanto, ci fosse scritto il loro cognome (B.)… lui affermava di aver sostituito il contatore di B., e quindi di non aver avuto motivo di chiamare me.
Solo quando gli ho fatto notare le scritte è andato a controllare sui moduli le corrispondenze di cognomi e matricole e (forse) si è convinto di aver cannato a suonare il campanello (scuse non ha ritenuto di farne, figuriamoci).
Il tizio ha poi assicurato che non ci sarebbero stati errori perchè sui moduli i dati erano corretti, però… posso dire che – visto anche il pregresso – non mi sento di credergli completamente? E che visto che il nostro ex contatore segnava 3600 e qualcosa, mentre quello dei vicini era a 5400 e rotti, indovinate a chi – nel caso – sarebbe di nuovo toccato diventare scema per non pagare 1800 metri cubi di gas non consumato?
Ciliegina sulla torta: nonostante avessero avuto ricevuto lettera con lo stesso identico appuntamento, ai miei vicini del piano di sotto il contatore è stato sostituito ieri pomeriggio. Se ne sono accorti rientrando a casa (erano ovviamente in giro per i fatti loro, l’appuntamento era per oggi) trovando in buchetta il foglietto con le istruzioni del nuovo contatore… e nell’armadietto il nuovo contatore collegato.
Sinceramente: a cosa dannazione serve mandare lettere, fissare appuntamenti, far perdere tempo alle persone… se poi tanto il lavoro viene fatto alla chetichella quando pare a loro?
Sarebbe nulla (effettivamente l’utente non è che debba far granchè, nella pratica), se si fosse sicuri di essere in mani capaci… ma in tutta sincerità su questo nutro seri dubbi.
Sarebbe di nuovo nulla se avessimo a che fare con servizi clienti degni di questo nome… ma visto che, anche quando l’errore lo commette (e lo riconosce pure con comunicazioni scritte!) il fornitore, chi ci rimette è sempre il cliente (in termini di disservizi, tempo buttato e soldi. Noi all’epoca siamo stati fortunati perchè Eni ci combinò il casino dopo che avevamo cambiato gestore: abbiamo potuto bloccargli il pagamento senza problemi. Se fossimo stati ancora loro clienti, ci avrebbero chiuso la fornitura finchè non avessimo pagato il non dovuto, promettendo di rimborsarci poi. E intanto si sarebbero tenuti 5000 € per degli anni)… ecco, proprio nulla non è.